I SEGNALI CALMANTI: stare FERMI immobili

Cari Amici, abbiamo iniziato a parlare dei segnali calmanti di Turid Rugaas che i cani utilizzano per calmare se stessi e per calmare gli altri. Questa settimana parliamo nello specifico del segnale di “rimanere immobili”. Nei giorni scorsi ho assistito ad una scena al parco. Un uomo chiamava il suo cane di nome Nik, che  sua volta era circondato da due cani che lo stavano annusando con insistenza. Nik, quindi, per calmare gli altri cani rimaneva immobile. Il proprietario chiamava sempre più forte, e di conseguenza sentendo la voce con tono arrabbiato Nik restava ancora più fermo per calmare anche il suo padrone. La situazione andava peggiorando per il cane che cominciava anche a dar segnali d’ansia. Il proprietario iniziava a innervosirsi e commentava “quel cane è un testone, non c’è verso di farlo ubbidire, quando arriva gli faccio vedere chi comanda”. L’uomo era forse anche imbarazzato dal fatto che varie persone stessero assistendo alla scena. Mi sono permessa di distrarre il proprietario con una scusa, e così l’uomo ha smesso di urlare.

I cani che circondavano il suo cane, nel frattempo, sono venuti a salutare altri cani, tra cui la mia femmina. Nik è stato così in grado di muoversi, e con movimenti lenti ha raggiunto il suo proprietario, che ha evitato di punirlo (per fortuna). Questa incomprensione tra umano e cane, che purtroppo vedo spesso, arriva a provocare frustrazione da ambedue le parti. La chiave per risolvere il problema è imparare ad osservare. Provate ad andare senza cane in un parco e vedere come i cani si incontrano: annotate in un quaderno quello che vedete, ed attenzione a non interpretare!

Il segnale di rimanere immobili è un segnale che i cani fanno anche con altri animali e viceversa. Qualche anno fa in un corso per cuccioli, ho portato la mia classe in gita a vedere i cavalli. Uno di questi cuccioli, è entrato nel grande recinto dove c’erano i cavalli al pascolo. Tenevo io il piccolo cane al guinzaglio e insieme alla proprietaria cercavamo di capire cosa si dicevano cani e cavalli. Il cucciolo dopo pochi passi si è fermato nell’erba; era deciso a guardare ma non a ridurre la distanza con questi “giganti”. Ovviamente la situazione è stata compresa e abbiamo rispettato questo comportamento. Poco dopo una splendida cavalla adulta voleva avvicinarsi per conoscere il batuffolo di pelo nell’erba, ed ha puntato con fare deciso nella nostra direzione. Dopo pochi passi si è fermata ed è rimasta immobile. Il segnale calmante dato dal piccolo cane è stato compreso anche dalla cavalla che gentilmente ha risposto. Sono rimasta affascinata da come questi due animali si siano intesi. Mi chiedo: una persona avrebbe capito così bene?

Articolo redatto da Sonia Sembenotti e pubblicato dal Corriere del Trentino/Alto Adige

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